Neonazisti in Ucraina @Infoaut

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http://www.infoaut.org/index.php/blog/antifascismoanuove-destre/item/11212-ucraina-ecco-i-nazisti-in-azione-video-per-video

“Un portavoce di uno sparuto gruppo di pacifisti che si oppongono alle squadracce nazisti dice al megafono: «Noi siamo contro la guerra e la violenza. Noi siamo per il dialogo. Dialogo vuol dire che al termine entrambi saremo soddisfatti. Fateci parlare con un portavoce e così ne parliamo. Noi non abbiamo alcuna intenzione di farvi del male».

La risposta è una vera e propria carica, seguita da un pestaggio.”

Con il pacifismo e la solidarietà in certi casi ci si pulisce il culo.

A certa gente gli si deve sparare direttamente in faccia e fargli saltare quel cervello di merda che si ritrovano.

Viva la libertà e buona giornata.


Medici obiettori di coscienza: per fortuna siamo nel 2014.

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[…]

“La Lombardia è una regione in cui l’obiezione di coscienza supera la percentuale del 80%, a tutti gli effetti un’obiezione di struttura, non più del singolo. I Centri aiuto alla vita ricevono finanziamenti pubblici e sono sempre più presenti in ospedali e consultori. I servizi territoriali dedicati alle malattie sessualmente trasmissibili sono stati depotenziati e ridotti di numero. Questo implica che la cultura della contraccezione e della libera sessualità sia gravemente compromessa.”

[…]

Fonte: http://ambrosia.noblogs.org/post/2014/04/02/molto-piu-di-194/

[…]

“L’ennesima violenza è stata vissuta da una ragazza costretta ad abortire in un bagno del Pertini senza alcun supporto sanitario a causa della sola presenza di medici obiettori.”

[…]

Fonte: http://cagnesciolte.noblogs.org/2014/03/17/fuori-i-preti-dalle-mutande/


Le univocità non esistono

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Sei quello che ascolti, sei quello che mangi, sei quello che indossi.. ma, piantatela.

Non si è mai integralmente una cosa, ma un po’ tutto, assieme, pezzettino per pezzettino.

Fanculo, siamo addirittura in parte uomo ed in parte donna, e non importa che si sia di un genere piuttosto che dell’altro.

Le univocità non esistono.


Democrazia intelligente? – La Turchia non sfiducia Erdogan @Radio Blackout – Le dirette

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http://radioblackout.org/2014/04/la-turchia-non-sfiducia-erdogan/

C’è qualcosa che non va.

[…]

“Erdogan tiene eccome in tutte le principali città del Paese. Tiene soprattutto a Istanbul e ad Ankara, teatro di scontri durissimi che hanno messo in discussione questo personaggio e attaccato i luoghi simbolo del suo potere.”

[…]

Ogni volta mi sembra una barzelletta, giuro.

Non riesco a spiegarmi, mai, mai, come qualcosa che fa male, torna.

O meglio, riesco a spiegarmelo a livello individuale. Pensiamo a tutta la storia di Freud, il fatto che per quanto qualcosa ci possa nuocere, ci andiamo incontro. Vita e morte, la loro coesistenza. L’uomo è fatto per vivere, ma al contempo per autodistuggersi.

Ma a livello sociale funziona davvero allo stesso modo?

Se individualmente siamo fatti così, lo dobbiamo per forza essere anche ad un livello più ampio di coscienza?

Ha senso, da un lato. Preso dal punto di vista degli studi psicologici sì.

Ma la psicologia è appunto dell’individuo. E non è scienza, anche se la spacciano per tale.

Ci provano, a ricercare leggi generali, ma non le troveranno mai. E la stessa cosa succede in sociologia, antropologia e via dicendo. Pseudo-scienze non da buttare, ma non di certo da considerare allo stesso modo della chimica o della geologia.

Ora, cambiando il punto di vista, ossia pensando a qualcosa di sociale/collettivo, ciò non ha senso, a mio parere.

Nel collettivo si ricerca il meglio.

E non si tende all’autodistruzione.

In Italia c’è un solo caso simile, di una persona che ha fatto del male, ma che se tornasse a candidarsi è possibile possa tornare al potere.

E tutto sappiamo di chi sto parlando.

In casi del genere, mi spiace, ma è il popolo che se la va a cercare.

Viva la democrazia sempre, ma la democrazia deve anche combattere per il suo onore, deve essere orgogliosa di essere democrazia.

Democrazia intelligente, auspico.


Reportage #29M: Corteo regionale per il diritto alla casa

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https://www.youtube.com/watch?v=AuCM4W4qsWM ]

Il 29 marzo scorso si è svolto a Torino il Corteo regionale per il diritto alla casa.

Presenti i movimenti per il diritto alla casa, rappresentanti dei principali centri sociali torinesi e delle principali organizzazioni autogestite, come i C.S.O.A. Gabrio eAskatasunaRadio Blackout e la Federazione anarchica torinese, ma non solo: in piazza sono scesi anche i rifugiati dell’ExMOI Occupata, insegnanti aderenti al CUB Scuola, comitati provenienti da diverse zone della regione Piemonte e membri delMovimento dei Forconi.

Partito da via Madama Cristina all’angolo con corso Marconi il corteo si è diramato per tutta la città, facendo tappa in alcuni luoghi simbolo della protesta, come il palazzo storico oramai in disuso che verrà sostituito da un hotel a quattro stelle in piazza Carlo Emanuele II e la sede di Intesa San Paolo in Via Santa Teresa, istituto non ben visto agli occhi dei movimenti per il diritto all’abitare.

La protesta è stata fondamentalmente contraria al nuovo piano casa, proposto daMatteo Renzi, tacciato di favoritismo nei confronti dei gruppi immobiliari e dei costruttori ed insoddisfacente riguardo alle novità per l’emergenza abitativa.

Fortemente criticato è stato in particolare l’art. 5 del Piano casa, che impedirebbe ai lati pratici le occupazioni autogestite:

L’articolo 5 mette nero su bianco il fatto che debba essere negato il diritto alla residenza, alle utenze ed ai servizi principali come l’acqua e la luce”, spiega uno degli organizzatori del corteo.

I movimenti per il diritto alla casa sono attivi da tempo, ed un passo avanti era già stato fatto in occasione della manifestazione del 19 ottobre a Roma, dove furono richieste nuove politiche abitative.

Occupazione è un termine dispregiativo usato dalle istituzioni che privilegiano la proprietà privata a svantaggio del welfare e del sociale”, raccontano due rappresentanti del collettivo Pietra Alta di Corso Vercelli dove la situazione è migliorata grazie all’impegno profuso dalla nuova collettività attraverso attività ricreative, palestre, asili, scuole.

La soluzione che abbiamo trovato, per quanto riguarda il nostro problema, e non trovando risposte adeguate dalle istituzioni, è stata l’occupazione di uno stabile abbandonato. Chi dormiva su una panchina, chi veniva da una cantina, gente sotto sfratto o famiglie con bambini. Ora, dopo l’occupazione non vivono più nel degrado di prima.”

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[Articolo, video e foto di Flavia Aste e Mirko Isaia]

 Foto di Mirko su WordPress:

http://mirkoisaia.wordpress.com/2014/03/31/29m-corteo-regionale-per-il-diritto-alla-casa/


Domenica 30 marzo – Compleanno exMOI

Evento Facebook:

https://www.facebook.com/events/249043935278225/?ref=ts&fref=ts

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Programma (start h.12)

– Aperitivo senegalese
– Musica:
– VALLENTO POSSE SINGERS
– Emsi Caserio
-Maksim e Daria
-DJ Karim
– Laboratori: produzione detersivi (h.15.30), origami (h.17)
– Lezione pubblica di Boxe
– Area bimbi
– Writer contest: vieni ad abbellire il MOI! Graffiti in Libertà. Contattaci per pittare, suonare e info al 3491187647


Come si ottiene il copyright ©

Youtube – Come si ottiene il copyright?

http://www.fotografi.org/diritto.htm ]

Concretamente la Legge – il cui scopo principale è quello di difendere la creatività del fotografo, e non tanto o non solo la sua professionalità – riconosce al fotografo il pieno diritto di gestire le immagini da lui realizzate, come autore.

Vengono però distinte le immagini creative da quelle non creative.

Le immagini creative (cioè quelle nelle quali si ritrova una traccia interpretativa ad opera del fotografo) sono protette fino a 70 anni dalla morte dell’autore, ed è sempre obbligatoria la citazione del nome del fotografo.

Le semplici fotografie, o foto non creative, sono invece protette per 20 anni dalla data di realizzazione, e la menzione del nome del fotografo è soggetta agli eventuali accordi fra le parti.

In ogni caso, nel momento in cui il fotografo realizza le proprie immagini, è pienamente titolare di tutti i diritti, sia economici che morali.

In seguito, anche subito dopo, può tuttavia decidere di vendere ad altri tutti questi diritti, o parte di essi. Tale cessione può tuttavia avvenire anche per imperizia, nel caso siano stati mal descritti gli elementi di cessione.

Ciò che determina quale parte di questi diritti vengono ceduti al cliente sono – appunto – gli accordi col cliente stesso. Dato che è difficile ricostruire accordi solo verbali, ne consegue che risulta ceduto al cliente quel diritto che viene indicato per iscritto nel preventivo, nella corrispondenza, nel buono di consegna o, al limite in fattura.

E’ quindi indispensabile specificare sempre quale sia la destinazione d’uso che si sta trasferendo al cliente a fronte di un certo pagamento. Si intendono trasferite al cliente quelle destinazioni, e le altre ne sono automaticamente escluse.

Attenzione, però: se le immagini sono realizzate su commissione, si deve specificare espressamente per quale uso le immagini sono state realizzate e cedute: infatti, la semplice dicitura “numero tot fotografie, euro tot” darebbe possibilità al cliente di pretendere la completa proprietà di tali immagini. L’Associazione cura e difende i fotografi nelle controversie che dovessero nascere.


Vietato calpestare le aiuole @Crisi in Spagna

http://www.spiegel.de/fotostrecke/madrid-verletzte-bei-protesten-gegen-sparpolitik-fotostrecke-112561.html

Spain Financial Crisis

 

Spain Financial Crisis

“A police officer pins down a demonstrator while arresting him during a protest against the government in Madrid.”

Spain, Saturday, March 22, 2014.

“Spanish police and protesters clashed during an anti-austerity demonstration that drew tens of thousands of people to central Madrid on Saturday. Police said in a statement six officers were injured and 12 people were arrested.”

(AP Photo/Andres Kudacki) AP/dpa


La Transnistria può diventare la nuova Crimea @Internazionale

http://www.internazionale.it/news/geopolitica/2014/03/25/la-transnistria-puo-diventare-la-nuova-crimea/

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[…]

“Il 23 marzo il generale statunitense della Nato Philip M. Breedlove ha lanciato un allarme sulle mire espansionistiche di Mosca nella regione. Secondo Breedlove l’aumento delle truppe russe lungo il confine orientale con l’Ucraina potrebbe facilmente permettere a Putin di invadere la Transnistria, che si trova lungo il confine occidentale ucraino.

Il 18 marzo la Transnistria ha chiesto l’adesione alla Russia dopo i risultati del referendum in Crimea. Già nel 2005, in occasione di un sondaggio, il 96 per cento degli elettori aveva votato a favore dell’annessione alla Russia, ma Mosca si è rifiutata di accogliere la richiesta di Tiraspol.”

[…]


Benvenuti in tempi interessanti @Slavoj Žižek

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“Qui è cruciale distinguere chiaramente tra due impossibilità: il reale-impossibile di un antagonismo sociale e l’impossibilità su cui si focalizza il campo ideologico dominante.

L’impossibilità è qui raddoppiata, serve da maschera di sé stessa; cioè, la funzione ideologica della seconda impossibilità è quella di offuscare il reale della prima. Oggi l’ideologia dominante tenta di farci accettare l’”impossibilità” di un cambiamento radicale, dell’abolizione del capitalismo, di una democrazia non limitata ai giochi parlamentari ecc., per rendere invisibile l’impossibile/reale dell’antagonismo che attraversa le società capitaliste.

Questo reale è impossibile nel senso che è l’impossibile dell’ordine sociale esistente, e cioè il suo antagonismo costitutivo; il che, tuttavia, non significa in alcun modo che non lo si possa trasformare radicalmente in un atto “folle” che cambi le fondamentali coordinate “trascendentali” del campo sociale.”