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Ucraina e fascismi @Radio Blackout

http://radioblackout.org/2014/04/ucraina-fascismi-a-confronto/

Gli ultimi avvenimenti in Ucraina hanno portato alla caduta del governo di Yanukovich, ma contemporaneamente all’emergere di forze nuove che hanno cavalcato e promosso la protesta di piazza Indipendenza a Kiev. Due di queste si sono guadagnate gli onori delle cronache: Svoboda e Pravy Sektor.

Due forze egemoni delle destre ucraine in una scenario che negli ultimi mesi è precipitato con la cacciata dell’ex primo ministro. Sulle analogie e differenze delle due forze di estrema destra, ne abbiamo parlato con Valerio, redattore di EastJournal.


Più precari dei precari @Radioblackout

http://radioblackout.org/2014/04/jobs-act-si-puo-essere-ancora-piu-precari/

La disoccupazione ed il precariato sono fenomeni ormai onnipresenti nel panorama lavorativo italiano.

Di tutti i contratti solo il 17% risultano essere a tempo indeterminato, mentre la restante percentuale si concretizza in contratti di apprendistato, stage o contratti a tempo determinato, che portano inevitabilmente ad una condizione di instabilità per il lavoratore e di precarietà strutturale per il sistema stesso.
I problemi fondamentali del Jobs Act si rivelano essere l’ulteriore deregolamentazione a favore dei datori di lavoro per quanto riguarda i contratti a tempo determinato e la non necessaria giustificazione che quest’ultimi sono tenuti a dare in caso di licenziamento del lavoratore.
Togliere la causalità al fine di impedire le cause giudiziarie per questioni lavorative ed applicare nominalmente il limite del rinnovamento dei contratti a tempo determinato non sulla persona fisica, ma sulla mansione ch’essa svolge all’interno della fabbrica o dell’azienda sono manovre che non favoriscono di certo ripresa ed occupazione in tempo di crisi.
Abbiamo discusso dei problemi riguardanti il Jobs Act e delle loro possibili soluzioni con Andrea Fumagalli, professore di economia politica all’Università di Pavia.

No Tav Terzo Valico @Radioblackout

http://radioblackout.org/2014/04/no-tav-terzo-valico-cadono-le-reti-ad-arquata-scrivia/

Sabato 5 aprile il movimento No Tav Terzo Valico ha marciato ancora una volta per dimostrare la volontà di fermare i lavori in corso e chiedere di investire quei soldi nella cura e messa in sicurezza del  territorio.

Il corteo, composto soprattutto dalle organizzazioni simbolo della lotta, ha marciato per tutto il percorso che contrassegna il Terzo Valico.

Passata la giornata di sabato continuerà comunque l’opera di sensibilizzazione da parte dei comitati con presidi, assemblee pubbliche e manifestazioni.

Informare località per località e portare avanti la battaglia su due fronti, sia in città che in valle, è sempre più di vitale importanza.

E’ necessario, inoltre, dimostrare all’opinione pubblica che il cantiere è concretamente violabile e fermabile.

Ascolta la diretta con Toni.


Democrazia intelligente? – La Turchia non sfiducia Erdogan @Radio Blackout – Le dirette

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http://radioblackout.org/2014/04/la-turchia-non-sfiducia-erdogan/

C’è qualcosa che non va.

[…]

“Erdogan tiene eccome in tutte le principali città del Paese. Tiene soprattutto a Istanbul e ad Ankara, teatro di scontri durissimi che hanno messo in discussione questo personaggio e attaccato i luoghi simbolo del suo potere.”

[…]

Ogni volta mi sembra una barzelletta, giuro.

Non riesco a spiegarmi, mai, mai, come qualcosa che fa male, torna.

O meglio, riesco a spiegarmelo a livello individuale. Pensiamo a tutta la storia di Freud, il fatto che per quanto qualcosa ci possa nuocere, ci andiamo incontro. Vita e morte, la loro coesistenza. L’uomo è fatto per vivere, ma al contempo per autodistuggersi.

Ma a livello sociale funziona davvero allo stesso modo?

Se individualmente siamo fatti così, lo dobbiamo per forza essere anche ad un livello più ampio di coscienza?

Ha senso, da un lato. Preso dal punto di vista degli studi psicologici sì.

Ma la psicologia è appunto dell’individuo. E non è scienza, anche se la spacciano per tale.

Ci provano, a ricercare leggi generali, ma non le troveranno mai. E la stessa cosa succede in sociologia, antropologia e via dicendo. Pseudo-scienze non da buttare, ma non di certo da considerare allo stesso modo della chimica o della geologia.

Ora, cambiando il punto di vista, ossia pensando a qualcosa di sociale/collettivo, ciò non ha senso, a mio parere.

Nel collettivo si ricerca il meglio.

E non si tende all’autodistruzione.

In Italia c’è un solo caso simile, di una persona che ha fatto del male, ma che se tornasse a candidarsi è possibile possa tornare al potere.

E tutto sappiamo di chi sto parlando.

In casi del genere, mi spiace, ma è il popolo che se la va a cercare.

Viva la democrazia sempre, ma la democrazia deve anche combattere per il suo onore, deve essere orgogliosa di essere democrazia.

Democrazia intelligente, auspico.


Venerdì 4 Aprile “Dai monti del Kurdistan” @ Blackout House

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“Come un corpo solo” – Mostra fotografica dalle 19.

4 aprile 2014@Radio Blackout


Retate in San Salvario@Radio Blackout 105.250

L’informazione di Radio Blackout  (Torino)

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http://radioblackout.org/2014/03/san-salvario-retate-e-gentrificazione/

Il fenomeno “gentrification” cambia quartiere e dinamiche della vita della zona.

> “Con il termine gentrificazione (in inglese, gentrification, deriva da “gentry”, termine che indica la piccola nobiltà inglese) si indicano, in sociologia, i cambiamenti socio-culturali in un’area, risultanti dall’acquisto di beni immobili da parte di una fascia di popolazione benestante in una comunità meno ricca.” (Wikipedia)

Troppe retate e troppo visibili. La primavera scorsa, ci racconta Magda, dottoranda in sociologia, addiritura i droni furono usati.

Nel quartiere di San Salvario ci sono sempre stati affari del genere, c’erano gli spacciatori, c’erano i clienti.

I cambiamenti ci sono sempre, ci sono ovunque. Ciò di cui bisogna tener conto non è il fatto che le cose cambino, di per sè, ma piuttosto che direzione prendono.

Il cambiamento è in atto, si sa, lo sanno i commercianti, lo sanno le autorità, lo sanno i residenti, lo sanno le istituzioni comunali torinesi. I media (e non solo loro)lo hanno sempre descritto come qualcosa di “critico”.

“Critico” in questo caso sta a significare “estraneo”, come fenomeno, per la città.

Anche a  livello italiano, la rivitalizzazione dei quartieri popolari è un fenomeno nuovo e particolare. Di base, questa parte di Torino è sempre stata, di base, una zona moderna, con dell’attività, ma ha una popolazione composta da immigrati in prevalenza, immigrati che provengono dalle campagne torinesi, dal Sud Italia, dall’estero.

Quali si rivelano essere i problemi principali che affliggono alcuni ed i sospetti che questa situazione suscita?

a – che le retate non siano una risposta strutturale al problema. Risolvere una questione mentre il cambiamento stesso è in atto non serve. Il risultato potrebbe essere pessimo. Conviene aspettare, vedere cosa e come si trasforma la realtà e poi, semai, intervenire;

b – che sempre le retate siano legate alla campagna elettorale per le elezioni regionali ed europee (mese di maggio);

c – che i problemi dello spaccio siano legati alla chiusura dei Murazzi in centro (sposto i clienti, sposto i fornitori);

d – che il tira e molla delle licenze contingenti o meno per quanto riguarda l’apertura dei locali e delle attività commerciali.

 

By the way, io a San Salvario ci abito. E così male non si sta.