Category Archives: Sciacquapensieri

Plus rien –

http://youtu.be/Uppaj468a2U

[…]

“Tout ça a commencé il y a plusieurs années,

alors que mes ancêtres étaient obnubilés
par des bouts de papier que l’on appelait argent
qui rendaient certains hommes vraiment riches et puissants.

Et ces nouveaux dieux ne reculant devant rien,
étaient prêts à tout pour arriver à leur fins,
pour s’enrichir encore ils ont rasé la terre,
pollué l’air ambiant et tari les rivières.

Mais au bout de cent ans des gens se sont levés
et les ont avertis qu’il fallait tout stopper,
mais ils n’ont pas compris cette sage prophétie,
ces hommes là ne parlaient qu’en termes de profits.”

[…]


Il Carolibri @Libreria Universitaria

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In libreria, io e la titolare discutiamo in tono acceso della “questione fotocopie”.

Io sostengo che i libri – soprattutto di un certo tipo – costino troppo.

Lei sostiene che non costino troppo e che il fare fotocopie è qualcosa di semplicemente illegale.

“Guardi, io sono legalitaria” – dice – “se qualcuno fa una legge, quella legge va rispettata, punto e basta.

Signò, questo per me non è esser legalitari.

E’ esser scemi.
E pure opportunisti.


Le univocità non esistono

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Sei quello che ascolti, sei quello che mangi, sei quello che indossi.. ma, piantatela.

Non si è mai integralmente una cosa, ma un po’ tutto, assieme, pezzettino per pezzettino.

Fanculo, siamo addirittura in parte uomo ed in parte donna, e non importa che si sia di un genere piuttosto che dell’altro.

Le univocità non esistono.


Postilla sulla fotografia

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Flickr e altri siti di “fotografia” stanno diventando sempre più squallidi.

A parte il numero esponenziale di foto di merda che vengono caricate (e che hanno però un botto di visualizzazioni);

a parte uomini vecchi e bavosi che si spacciano per “fotografi”, quando in realtà il loro scopo è ben altro;

a parte le ragazze che si spacciano per “modelle”, quando in realtà per mettersi in mostra darebbero via anche il culo;

a parte questo, la cosa che mi fa un po’ più schifo delle altre è che la fotografia – in generale – ormai è priva di originalità.

Se si da un’occhiata in giro, su Facebook e non, la tonalità degli sfondi, la stessa.

Le espressioni dei modelli, le stesse.

Le frasi, le stesse.

Le inquadrature, le stesse.

La disposizione degli oggetti, la stessa.

E più una cosa è simile ad un’altra, più piace.

Il giudizio sul fatto che piaccia o meno, non mi pare più nemmeno legato né al gusto personale di chi guarda la fotografia, né alla tecnica che ha prodotto la foto stessa.

Non c’è più né un giudizio estetico, né un giudizio legato alle nostre conoscenze.

Il giudizio è moda.

E se il giudizio è moda, anche la fotografia lo è.

E quando qualcosa è moda, è merda.

La conclusione quindi si enuncia da sola.


“Discorso sulla servitù volontaria” @Étienne de La Boétie

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“Per ora vorrei invece soltanto capire come sia possibile che tanti uomini, tanti Paesi, tante città, tante nazioni, a volte sopportino un solo tiranno, che non ha altra potenza se non quella che essi gli concedono; che non ha altro potere di nuocere, se non in quanto essi hanno la volontà di sopportarlo; che non saprebbe far loro alcun male, se essi non preferissero anzichè contrastarlo. Si tratta di una cosa enorme, certo, e tuttavia talmente comune da doversene più affligere che stupire: vedere un milione di uomini servire in modo miserabile, il collo sotto il giogo, non costretti da una forza superiore, ma in qualche modo (così sembra) incantati e affascinati dal solo nome d’uno, di cui non devono temere la potenza, poichè è solo, nè amare le qualità, poichè è inumano e selvaggio nei loro riguardi.”