Monthly Archives: April 2014

Neonazisti in Ucraina @Infoaut

tumblr_mus2slUiSV1s4ekrao1_1280

http://www.infoaut.org/index.php/blog/antifascismoanuove-destre/item/11212-ucraina-ecco-i-nazisti-in-azione-video-per-video

“Un portavoce di uno sparuto gruppo di pacifisti che si oppongono alle squadracce nazisti dice al megafono: «Noi siamo contro la guerra e la violenza. Noi siamo per il dialogo. Dialogo vuol dire che al termine entrambi saremo soddisfatti. Fateci parlare con un portavoce e così ne parliamo. Noi non abbiamo alcuna intenzione di farvi del male».

La risposta è una vera e propria carica, seguita da un pestaggio.”

Con il pacifismo e la solidarietà in certi casi ci si pulisce il culo.

A certa gente gli si deve sparare direttamente in faccia e fargli saltare quel cervello di merda che si ritrovano.

Viva la libertà e buona giornata.


Medici obiettori di coscienza: per fortuna siamo nel 2014.

tumblr_mt9qwasoyQ1sh810jo1_400

[…]

“La Lombardia è una regione in cui l’obiezione di coscienza supera la percentuale del 80%, a tutti gli effetti un’obiezione di struttura, non più del singolo. I Centri aiuto alla vita ricevono finanziamenti pubblici e sono sempre più presenti in ospedali e consultori. I servizi territoriali dedicati alle malattie sessualmente trasmissibili sono stati depotenziati e ridotti di numero. Questo implica che la cultura della contraccezione e della libera sessualità sia gravemente compromessa.”

[…]

Fonte: http://ambrosia.noblogs.org/post/2014/04/02/molto-piu-di-194/

[…]

“L’ennesima violenza è stata vissuta da una ragazza costretta ad abortire in un bagno del Pertini senza alcun supporto sanitario a causa della sola presenza di medici obiettori.”

[…]

Fonte: http://cagnesciolte.noblogs.org/2014/03/17/fuori-i-preti-dalle-mutande/


Le univocità non esistono

10175064_666042563461092_1595487968_n

Sei quello che ascolti, sei quello che mangi, sei quello che indossi.. ma, piantatela.

Non si è mai integralmente una cosa, ma un po’ tutto, assieme, pezzettino per pezzettino.

Fanculo, siamo addirittura in parte uomo ed in parte donna, e non importa che si sia di un genere piuttosto che dell’altro.

Le univocità non esistono.


Democrazia intelligente? – La Turchia non sfiducia Erdogan @Radio Blackout – Le dirette

tumblr_mdn0yn6FWr1rthtrko1_500_large

http://radioblackout.org/2014/04/la-turchia-non-sfiducia-erdogan/

C’è qualcosa che non va.

[…]

“Erdogan tiene eccome in tutte le principali città del Paese. Tiene soprattutto a Istanbul e ad Ankara, teatro di scontri durissimi che hanno messo in discussione questo personaggio e attaccato i luoghi simbolo del suo potere.”

[…]

Ogni volta mi sembra una barzelletta, giuro.

Non riesco a spiegarmi, mai, mai, come qualcosa che fa male, torna.

O meglio, riesco a spiegarmelo a livello individuale. Pensiamo a tutta la storia di Freud, il fatto che per quanto qualcosa ci possa nuocere, ci andiamo incontro. Vita e morte, la loro coesistenza. L’uomo è fatto per vivere, ma al contempo per autodistuggersi.

Ma a livello sociale funziona davvero allo stesso modo?

Se individualmente siamo fatti così, lo dobbiamo per forza essere anche ad un livello più ampio di coscienza?

Ha senso, da un lato. Preso dal punto di vista degli studi psicologici sì.

Ma la psicologia è appunto dell’individuo. E non è scienza, anche se la spacciano per tale.

Ci provano, a ricercare leggi generali, ma non le troveranno mai. E la stessa cosa succede in sociologia, antropologia e via dicendo. Pseudo-scienze non da buttare, ma non di certo da considerare allo stesso modo della chimica o della geologia.

Ora, cambiando il punto di vista, ossia pensando a qualcosa di sociale/collettivo, ciò non ha senso, a mio parere.

Nel collettivo si ricerca il meglio.

E non si tende all’autodistruzione.

In Italia c’è un solo caso simile, di una persona che ha fatto del male, ma che se tornasse a candidarsi è possibile possa tornare al potere.

E tutto sappiamo di chi sto parlando.

In casi del genere, mi spiace, ma è il popolo che se la va a cercare.

Viva la democrazia sempre, ma la democrazia deve anche combattere per il suo onore, deve essere orgogliosa di essere democrazia.

Democrazia intelligente, auspico.


Reportage #29M: Corteo regionale per il diritto alla casa

DSC_4885

https://www.youtube.com/watch?v=AuCM4W4qsWM ]

Il 29 marzo scorso si è svolto a Torino il Corteo regionale per il diritto alla casa.

Presenti i movimenti per il diritto alla casa, rappresentanti dei principali centri sociali torinesi e delle principali organizzazioni autogestite, come i C.S.O.A. Gabrio eAskatasunaRadio Blackout e la Federazione anarchica torinese, ma non solo: in piazza sono scesi anche i rifugiati dell’ExMOI Occupata, insegnanti aderenti al CUB Scuola, comitati provenienti da diverse zone della regione Piemonte e membri delMovimento dei Forconi.

Partito da via Madama Cristina all’angolo con corso Marconi il corteo si è diramato per tutta la città, facendo tappa in alcuni luoghi simbolo della protesta, come il palazzo storico oramai in disuso che verrà sostituito da un hotel a quattro stelle in piazza Carlo Emanuele II e la sede di Intesa San Paolo in Via Santa Teresa, istituto non ben visto agli occhi dei movimenti per il diritto all’abitare.

La protesta è stata fondamentalmente contraria al nuovo piano casa, proposto daMatteo Renzi, tacciato di favoritismo nei confronti dei gruppi immobiliari e dei costruttori ed insoddisfacente riguardo alle novità per l’emergenza abitativa.

Fortemente criticato è stato in particolare l’art. 5 del Piano casa, che impedirebbe ai lati pratici le occupazioni autogestite:

L’articolo 5 mette nero su bianco il fatto che debba essere negato il diritto alla residenza, alle utenze ed ai servizi principali come l’acqua e la luce”, spiega uno degli organizzatori del corteo.

I movimenti per il diritto alla casa sono attivi da tempo, ed un passo avanti era già stato fatto in occasione della manifestazione del 19 ottobre a Roma, dove furono richieste nuove politiche abitative.

Occupazione è un termine dispregiativo usato dalle istituzioni che privilegiano la proprietà privata a svantaggio del welfare e del sociale”, raccontano due rappresentanti del collettivo Pietra Alta di Corso Vercelli dove la situazione è migliorata grazie all’impegno profuso dalla nuova collettività attraverso attività ricreative, palestre, asili, scuole.

La soluzione che abbiamo trovato, per quanto riguarda il nostro problema, e non trovando risposte adeguate dalle istituzioni, è stata l’occupazione di uno stabile abbandonato. Chi dormiva su una panchina, chi veniva da una cantina, gente sotto sfratto o famiglie con bambini. Ora, dopo l’occupazione non vivono più nel degrado di prima.”

DSC_4421

DSC_4725

DSC_4549

DSC_4609

[Articolo, video e foto di Flavia Aste e Mirko Isaia]

 Foto di Mirko su WordPress:

http://mirkoisaia.wordpress.com/2014/03/31/29m-corteo-regionale-per-il-diritto-alla-casa/