Che cos’è la rivoluzione?

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E’ come uno specchio.

Qualcosa di speculare rispetto allo stato attuale.

Avevo letto che due sostanze con le molecole speculari diventano due sostanze differenti. E che finiscono addirittura per prendere nomi diversi.

Ci stavo pensando sai, un paio di settimane fa.

Ho sempre in testa il fatto di cambiare le condizioni con cui si pone il problema, ma alla fine questo è semplicistico. Poi l’altro giorno a lezione mi è saltato in mente una cosa.

Il prof dice: “… perchè tramite questo si genera la possibilità/condizione di” – e allora forse bisogna andare ancora più in fondo, alle origini delle condizioni. E là è la soluzione.

Credo che una mentalità, e non tanto un’idea, omogenee, siano la base per far qualcosa. Se hai la mentalità, il modo in cui la tua mente te la sei costruita, (e non tanto te la sei fatta costruire) giusta, è un buon punto di partenza.

Che poi giusta è un termine sbagliato, ma non so come chiamarla.

Alla fin fine è forse questione di empatia, più che di parole. Non puoi spiegare un sentimento, perlomeno non bene come lo è viverlo di persona.

Puoi cercare di liberalizzare finchè vuoi la ganja, ma se metà parlamento non si è mai fatto una canna, fa fatica a darti ragione. Puoi andare in giro finchè vuoi a dire che i neri non sono cattive persone, ma se uno non ha mai parlato con nessuno di loro, non ci crederà mai. Non è solo mera apertura mentale, è questione di essere anche esseri umani – che certe cose nemmeno andrebbero spiegate, e invece ci scrivono sopra dei libri interi.

Ha ragione ******** nel dire che ci vuole un partito aperto a tutti, anche ai fascisti, mettiamola così. Non sparerei ai fascisti, i loro figli mi ammazzerebbero giustamente.

Non lo so cos’è la rivoluzione, davvero, non so come farla, perchè un metodo preciso non c’è, non so da dove partire, perchè ormai, un punto di fine ed inizio non c’è più, che uno ci creda o meno.

Deve essere qualcosa di spontaneo, alla fine è lei che viene da te, da te, come da tutti gli altri. E’ quando si vogliono fare le cose e le si fanno davvero alla fine.

Se c’è una volontà comune per una manifestazione, c’è anche per una rivoluzione.

Postilla 1 e grossissimo problema: per la rivoluzione servono i mezzi. Se non ci sono, si creano.

Postilla 2 e grossa disgrazia: si deve essere in tanti, e tutti con la stessa brama nel cuore.

Ovviamente sono tutte stronzate anche se le penso davvero, in Ucraina sono stati aiutati dagli Stati Uniti – ci sarebbero riusciti comunque?

About scilla

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